martedì 8 maggio 2012

IL DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO: BASI NEUROBIOLOGICHE

Nella vita quotidiana è plausibile incorrere in dubbi circa la validità delle proprie azioni  verificare (ad esempio due volte di aver chiuso la porta di casa e di incorrere nuovamente nel dubbio dopo averlo fatto): questo, fortunatamente, non accade sempre visto che il nostro cervello effettua, al di fuori della coscienza dei controlli costanti che ci garantiscono la sicurezza. La caratteristica principale di coloro che sono affetti da disturbo ossessivo compulsivo (DOC) riguarda l'alterazione di tale processo, che non consente loro di “raggiungere la conclusione logica delle proprie azioni”. Il DOC è una sindrome caratterizzata da ossessioni e compulsioni che durano almeno un'ora al giorno e hanno un'entità tale da interferire col normale funzionamento del soggetto nella vita quotidiana. Le ossessioni sono vissute dal paziente sotto forma di pensieri, impulsi o immagini che provocano un marcato stato d'ansia e disagio; le compulsioni sono comportamenti ripetitivi che il paziente è obbligato a mettere in atto per alleviare l'ansia provocata dalle ossessioni. I pazienti affetti da disturbo ossessivo compulsivo, differentemente dai pazienti schizofrenici, sono consapevoli del fatto che i loro comportamenti sono non adattivi, tanto che vorrebbero non metterli in atto (anche se ciò accade solo nel paziente adulto e non nel bambino) e molto spesso tendono a tenere nascosti i loro comportamenti compulsivi (per tale motivo il DOC è anche detto “disturbo nascosto”). Le ossessioni più frequenti sono: pensieri ripetitivi di contaminazione (ad esempio il timore di essere infettati da una stretta di mano), necessità di avere le cose sempre in un certo ordine (tali pazienti ad esempio provano disagio se certi oggetti non si trovano in una determinata posizione), fantasie sessuali e dubbi ripetitivi (ad esempio chiedersi sempre se si è chiusa la macchina, se si è lasciata aperta la porta di casa). Le compulsioni sono comportamenti mesi in atto con l'intento di sopprimere o ignorare l'ansia e il disagio provocato da tali ossessioni, nonostante non sembrano connesse a ciò che sono designate a neutralizzare. La maggior parte delle compulsioni riguarda queste quattro categorie: contare, evitare, controllare e pulire: è stato ad es riportato il caso di una donna che si lavava le mani più di 500 volte al giorno per evitare di essere contaminata dai germi (Devison e Neale, 1974). L'incidenza di tale patologia è di circa 1-2%, con prevalenza maggiore nelle donne ed è considerata dalla Word Health Organization tra le 10 condizioni mediche maggiormente disabilitanti. Le compulsioni, infatti, che l'individuo deve mettere in  atto per alleviare l'ansia provocata dalle ossessioni, causerebbero uno stato di stress tale da compromettere le normali attività della vita quotidiana, e in alcuni casi anche concomitanti problemi medici (cosa che ad esempio accade nei pazienti che mettono in atto compulsioni come il lavarsi continuamente: in tal caso, possono presentarsi problemi dermatologici). Tra le patologie maggiormente associate al DOC vi sono: disturbo depressivo maggiore, disturbi d'ansia, disturbi d'ansia disturbi di personalità e soprattutto è stata rilevata un'elevata incidenza di DOC in comorbidità alla sindrome di Tourette: nella diagnosi differenziale pertanto occorrerà innanzitutto distinguere queste due patologie (i movimenti motori improvvisi, rapidi e ripetitivi, messi in atto dai pazienti affetti da sindrome di Tourette, sono molto meno complessi di quelli messi in atto dai pazienti DOC e poi non sono volti a bloccare le ossessioni). E' comunque importante differenziare il DOC da: depressione maggiore (in tale disturbo l'angoscia nasce da uno stato generale di sofferenza non riconducibile a ossessioni), fobie (i pazienti fobici non mostrano ansia quando lontani dagli stimoli fobici), disturbo d'ansia generalizzato (le preoccupazioni eccessive non sono considerate dal paziente inappropriate), ipocondria (le idee ansiogene sono relative specificamente alla paura di soffrire di determinate malattie), disturbi alimentari, parafilie, gioco patologico e abuso di sostanze (i comportamenti compulsivi, in questo caso, più che alleviare l'ansia provocano piacere al soggetto), disturbo ossessivo-compulsivo di personalità (in tale patologia più che un quadro di ossessioni e compulsioni, ne si rileva uno caratterizzato da una generale preoccupazione per l'ordine, il perfezionismo e il controllo) e superstizione e comportamenti ripetitivi di autoconferma (non interferiscono in genere nella vita sociale e personale del paziente non portano un malessere significativo).

L'interesse per i correlati neurobiologici del DOC, che tutt'ora non sono ancora ben noti, è nato a metà anni '80 quando si è scoperto che esso viene efficacemente trattato con la clomipramina, un farmaco SSRI. Col passare del tempo si è scoperto che tutti e cinque gli SSRI oggi presenti in commercio, hanno una certa efficacia nel trattamento del DOC: queste scoperte. avrebbe dato il via al nascere dell'ipotesi serotoninergica, che prevede che alla base del DOC vi sia un deficit di serotonina. Altri filoni di pensiero appoggiano l'ipotesi dopaminergica: il ruolo della dopamina nel DOC sembrerebbe infatti confermato da studi che dimostrano che elevate dosi di DA, indotte da agonisti DA come l'anfetamina, l'apomorfina e la L-DOPA, possono indurre movimenti stereotipati che assomigliano ai comportamenti compulsivi dei pz DOC. L'ipotesi serotonino-dopaminergica sostiene che entrambi i sistemi nerotrasmettitoriali siano coinvolti nel DOC; non è chiaro se l'anomalia primaria sia nella funzione 5-HT, in quella della DA o nell'equilibrio 5-HT-DA.

Gran parte degli studi atti a investigare il substrato neurobiologico dell'OCD sono stati compiuti su modelli animali in cui si andavano ad osservare alterazioni nel comportamento motorio che corrisponderebbero ai rituali compulsivi umani; ovviamente le ossessioni non sono osservabili in modelli animali e quindi gli studi si basano sull'osservazione dei comportamenti compulsivi. La maggior parte di questi modelli animali di OCD si basano su osservazioni comportamentali, manipolazioni genetiche. Prima di affrontare l'argomento di quei sistemi neurotrasmettitoriali e recettoriali che si pensano essere implicati nel DOC e cercare di comprendere quale delle tre ipotesi possa essere maggiormente accreditata, potrebbe essere utile un excursus circa alcuni lavori sperimentali che hanno individuato le regioni cerebrali, la cui disfunzione, potrebbe essere maggiormente correlata al DOC.

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